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admin Aprile 18, 2023 0 Comments

A Bologna la prima manifestazione per Lavoro e Diritti

CGIL, CISL e UIL organizzano nei mesi di aprile e maggio una seire di mobilitazioni unitarie con la realizzazione di una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, per poi manifestare in Piazza in tre città italiane, Bologna, Milano e Napoli, per sostenere tutto il paese, dal Nord al sud.

La prima Manifestazione sarà a Bologna il 6 Maggio, per poi spostarsi a Milano il 13 maggio e per concludere a Napoli il 20 Maggio.

CGIL, CISL e UIL chiedono al Governo e al Sistema delle Imprese un profondo cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, nei diversi ambiti:

  • Tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati;
  • Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, maggiore tassazione degli extraprofitti e delle rendite finanziarie;
  • Potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza;
  • Un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà, orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive, e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione;
  • Basta morti e infortuni sul lavoro, contrasto alle malattie professionali. Occorre ridare valore al lavoro, eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato;
  • Riforma del sistema previdenziale;
  • Politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.

Sosteniamo la Sanità

La sanità è in piena emergenza, se non si cambia direzione subito il sistema pubblico rischia di saltare. La pandemia ha messo in evidenza gli effetti dei tagli che si sono costantemente prodotti negli ultimi 20 anni, e anche i fondi del PNRR – con il blocco delle assunzioni – non riusciranno a garantire il rilancio della sanità pubblica. La condizione sia di medici, infermieri, operatori che dei cittadini che ne hanno bisogno non è più sostenibile.

È necessario l’incremento del livello di finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale. Non è più rinviabile un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazione del personale precario, così come va garantito il rafforzamento della sanità territoriale e dei servizi di prevenzione e ospedalieri, il superamento dei divari territoriali, a partire dal Mezzogiorno.

Va sostenuta con determinazione la legge sulla non autosufficienza con risorse adeguate, anche attraverso un fondo nazionale pubblico di natura universale.

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