“La cura della persona, il valore del lavoro” il documento Cisl per rilanciare la sanità
Venerdì 14 luglio si è svolto a Roma, presso l’Auditorium Massimo il convegno dal titolo “la cura della persona, il valore del lavoro” organizzato da Cisl e le categorie di Cisl Medici, Cisl Fp e Cisl FNP, per parlare di sanità e lavoro e proporre un documento programmatico in 16 punti per il rilancio della sanità pubblica, dei servizi socio-assistenziali e del sostegno alla non autosufficienza.
Ad aprire i lavori il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga, a seguire gli interventi dei segretari generali della Cisl Fnp, della Cisl Fp, della Cisl Medici, Emilio Didonè, Maurizio Petriccioli, Benedetto Magliozzi, l’intervento finale del Segretario generale Luigi Sbarra con la partecipazione della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ed il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Negli ultimi 10 anni sono stati tolti alla sanità pubblica 37 miliardi di euro, tagli che hanno portato alla situazione attuale: una condizione che ha creato tante diseguaglianze e una difficoltà soprattutto nelle aree meridionali, comportando un blocco delle assunzioni con un’operazione di forte esternalizzazione dei servizi.
In sintesi, nella sanità italiana mancano risorse, posti letto e personale.
Come ha evidenziato il Segretario generale Luigi Sbarra: “In Italia, rispetto alla media europea, mancano 150mila infermieri, 20mila medici e personale ausiliario. Occorre ripartire valorizzando il lavoro, che per noi significa aumentare le retribuzioni, rinnovare i contatti e investire in medicina territoriale di prossimità. Questo serve oggi per curare la sanità italiana”
Nel documento proposto dalla Cisl è necessario costruire un “sistema integrato” di assistenza, incentrato sulla presa in carico della persona, spesso anziana e fragile, da sviluppare principalmente nell’ambito dei servizi territoriali, riservando all’ospedale un ruolo esclusivo nella fase delle acuzie. Poi superare la “visione miope” che non considera la sanità un investimento, facendola rientrare tra i settori strategici sui quali focalizzare l’attenzione, adottando misure e risorse significative.
Tra le proposte della Cisl c’è anche il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro sia per il settore della sanità pubblica che per quello della sanità privata su cui il ministro Schillaci chiarisce che c’è l’impegno del governo a sbloccarli.
Infine per la Cisl è indispensabile il rafforzamento della medicina territoriale: bisogna investire sulla sanità, assicurare il diritto alla salute ed aiutare anche in questo modo la crescita economica, sociale e morale del paese.
“La cura della persona, il valore del lavoro” il documento Cisl per rilanciare la sanità
Venerdì 14 luglio si è svolto a Roma, presso l’Auditorium Massimo il convegno dal titolo “la cura della persona, il valore del lavoro” organizzato da Cisl e le categorie di Cisl Medici, Cisl Fp e Cisl FNP, per parlare di sanità e lavoro e proporre un documento programmatico in 16 punti per il rilancio della sanità pubblica, dei servizi socio-assistenziali e del sostegno alla non autosufficienza.
Ad aprire i lavori il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga, a seguire gli interventi dei segretari generali della Cisl Fnp, della Cisl Fp, della Cisl Medici, Emilio Didonè, Maurizio Petriccioli, Benedetto Magliozzi, l’intervento finale del Segretario generale Luigi Sbarra con la partecipazione della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ed il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Negli ultimi 10 anni sono stati tolti alla sanità pubblica 37 miliardi di euro, tagli che hanno portato alla situazione attuale: una condizione che ha creato tante diseguaglianze e una difficoltà soprattutto nelle aree meridionali, comportando un blocco delle assunzioni con un’operazione di forte esternalizzazione dei servizi.
In sintesi, nella sanità italiana mancano risorse, posti letto e personale.
Come ha evidenziato il Segretario generale Luigi Sbarra: “In Italia, rispetto alla media europea, mancano 150mila infermieri, 20mila medici e personale ausiliario. Occorre ripartire valorizzando il lavoro, che per noi significa aumentare le retribuzioni, rinnovare i contatti e investire in medicina territoriale di prossimità. Questo serve oggi per curare la sanità italiana”
Nel documento proposto dalla Cisl è necessario costruire un “sistema integrato” di assistenza, incentrato sulla presa in carico della persona, spesso anziana e fragile, da sviluppare principalmente nell’ambito dei servizi territoriali, riservando all’ospedale un ruolo esclusivo nella fase delle acuzie. Poi superare la “visione miope” che non considera la sanità un investimento, facendola rientrare tra i settori strategici sui quali focalizzare l’attenzione, adottando misure e risorse significative.
Tra le proposte della Cisl c’è anche il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro sia per il settore della sanità pubblica che per quello della sanità privata su cui il ministro Schillaci chiarisce che c’è l’impegno del governo a sbloccarli.
Infine per la Cisl è indispensabile il rafforzamento della medicina territoriale: bisogna investire sulla sanità, assicurare il diritto alla salute ed aiutare anche in questo modo la crescita economica, sociale e morale del paese.
Leggi il Documento Programmatico_La cura della persona, il valore del lavoro.
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