Giovedì 15 giugno in Piazza del Nettuno a Bologna, ore 11, si terrà una manifestazione di protesta con lo slogan ‘Salviamo la sanità pubblica’.
La città emiliana non è la sola, tante sono le regioni che hanno aderito a questa iniziativa. Il manifesto è stato presentato a Roma, nella sala Capranichetta, il 16 maggio. L’appello arriva delle Organizzazioni sindacali, le quali rappresentano tantissimi dirigenti sanitari, veterinari e medici dipendenti del SSN. Non solo, hanno aderito anche 18 associazioni di cittadini e pazienti. Il 15 giugno in tutta Italia si terranno iniziative con manifestazioni pubbliche a favore di un rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale. Le organizzazioni sindacali affermano “non si escludono misure più drastiche come lo sciopero”.
Le città che aderiscono
34 sono le città italiane che il 15 giugno si mobiliteranno con questa iniziativa in difesa del SSN. Vediamole tutte:
Pescara, Cosenza, Potenza, Bologna, Napoli, Udine, Genova, Milano, Ancona, Campobasso, Cosenza, Potenza, Asti, Bari, San Bonifacio, Conegliano, Legnano, Bolzano, Trento, Firenze, Catania, Perugia, San Donà di Piave, Cagliari, Brunico, Isernia, Bressanone, Jesolo, Malcesine, Marzano, Aosta, Padova, Trento, Merano, Termoli, Portogruaro, Bari e Bolzano.
Le sigle che firmano il manifesto.
Tante sono le sigle che aderiscono, vediamole:
CISL MEDICI; ANAAO ASSOMED; CIMO – FESMED; FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN; AISLA; NADIR ETS; FORUM TRAPIANTI; FEDERASMA E ALLERGIE; CITTADINANZATTIVA; EUROPA DONNA ITALIA; AISLA; AISTOM; AMICI ETS; ANED; FV, APMARR; COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA; ASSOCIAZIONE PAZIENTI BPCO; FAVO; FAMIGLIE SMA; FINCOPP ODV; UILDMFASSID; ANLAIDS; APSILEF; VETERINARIA E SANITARIA UIL FPL; ADMO.
Le motivazioni.
Vari sono i motivi per cui Cisl medici e gli altri sindacati hanno deciso di intraprendere questa azione, cerchiamo di esplorarli tutti.
Primo fra questi è la crescita delle liste d’attesa per accedere alle prestazioni, ciò comporta l’incremento della spesa privata o la rinuncia alle cure. Rispetto al PIL c’è un calo di investimenti nella sanità, il personale medico e infermieristico è allo stremo, i contratti non vengono rinnovati. Inoltre, siamo di fronte a un invecchiamento progressivo della popolazione a cui non siamo in grado di far fronte poiché le risorse non sono sufficienti, con continuo aumento anche della richiesta di cure per le malattie croniche.
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale sta andando alla deriva. I servizi sanitari stanno progressivamente diventando privati, cresce esponenzialmente il numero di professionisti che non sono disposti a lavorare nelle strutture pubbliche. Nei Pronto Soccorsi, nonché l’unica alternativa alle infinite liste d’attesa, c’è sovraffollamento e non vi sono abbastanza medici e professionisti sanitari. Ci sono intere aree geografiche in cui non sono presenti sostegni sociali e medici di riferimento, pazienti con malattie croniche lasciati a sé stessi.
Purtroppo, come è evidente, l’agenda politica non ha mai come priorità questa emergenza. Perciò, il sindacato ha deciso per una mobilitazione che coinvolga tutti i cittadini. Questa è una lotta che ci riguarda tutti, nessuno escluso. Si richiede alle forze politiche un impegno per difendere il sistema sanitario. SSN sta collassando e ha bisogno di essere risollevato, per farlo c’è bisogno dell’impegno di tutti.
Cisl Medici Emilia Romagna invita tutti a partecipare numerosi a Bologna per una sanità pubblica migliore.
Giovedì 15 giugno in Piazza del Nettuno a Bologna, ore 11, si terrà una manifestazione di protesta con lo slogan ‘Salviamo la sanità pubblica’.
La città emiliana non è la sola, tante sono le regioni che hanno aderito a questa iniziativa. Il manifesto è stato presentato a Roma, nella sala Capranichetta, il 16 maggio. L’appello arriva delle Organizzazioni sindacali, le quali rappresentano tantissimi dirigenti sanitari, veterinari e medici dipendenti del SSN. Non solo, hanno aderito anche 18 associazioni di cittadini e pazienti. Il 15 giugno in tutta Italia si terranno iniziative con manifestazioni pubbliche a favore di un rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale. Le organizzazioni sindacali affermano “non si escludono misure più drastiche come lo sciopero”.
Le città che aderiscono
34 sono le città italiane che il 15 giugno si mobiliteranno con questa iniziativa in difesa del SSN. Vediamole tutte:
Pescara, Cosenza, Potenza, Bologna, Napoli, Udine, Genova, Milano, Ancona, Campobasso, Cosenza, Potenza, Asti, Bari, San Bonifacio, Conegliano, Legnano, Bolzano, Trento, Firenze, Catania, Perugia, San Donà di Piave, Cagliari, Brunico, Isernia, Bressanone, Jesolo, Malcesine, Marzano, Aosta, Padova, Trento, Merano, Termoli, Portogruaro, Bari e Bolzano.
Le sigle che firmano il manifesto.
Tante sono le sigle che aderiscono, vediamole:
CISL MEDICI; ANAAO ASSOMED; CIMO – FESMED; FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN; AISLA; NADIR ETS; FORUM TRAPIANTI; FEDERASMA E ALLERGIE; CITTADINANZATTIVA; EUROPA DONNA ITALIA; AISLA; AISTOM; AMICI ETS; ANED; FV, APMARR; COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA; ASSOCIAZIONE PAZIENTI BPCO; FAVO; FAMIGLIE SMA; FINCOPP ODV; UILDMFASSID; ANLAIDS; APSILEF; VETERINARIA E SANITARIA UIL FPL; ADMO.
Le motivazioni.
Vari sono i motivi per cui Cisl medici e gli altri sindacati hanno deciso di intraprendere questa azione, cerchiamo di esplorarli tutti.
Primo fra questi è la crescita delle liste d’attesa per accedere alle prestazioni, ciò comporta l’incremento della spesa privata o la rinuncia alle cure. Rispetto al PIL c’è un calo di investimenti nella sanità, il personale medico e infermieristico è allo stremo, i contratti non vengono rinnovati. Inoltre, siamo di fronte a un invecchiamento progressivo della popolazione a cui non siamo in grado di far fronte poiché le risorse non sono sufficienti, con continuo aumento anche della richiesta di cure per le malattie croniche.
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale sta andando alla deriva. I servizi sanitari stanno progressivamente diventando privati, cresce esponenzialmente il numero di professionisti che non sono disposti a lavorare nelle strutture pubbliche. Nei Pronto Soccorsi, nonché l’unica alternativa alle infinite liste d’attesa, c’è sovraffollamento e non vi sono abbastanza medici e professionisti sanitari. Ci sono intere aree geografiche in cui non sono presenti sostegni sociali e medici di riferimento, pazienti con malattie croniche lasciati a sé stessi.
Purtroppo, come è evidente, l’agenda politica non ha mai come priorità questa emergenza. Perciò, il sindacato ha deciso per una mobilitazione che coinvolga tutti i cittadini. Questa è una lotta che ci riguarda tutti, nessuno escluso. Si richiede alle forze politiche un impegno per difendere il sistema sanitario. SSN sta collassando e ha bisogno di essere risollevato, per farlo c’è bisogno dell’impegno di tutti.
Cisl Medici Emilia Romagna invita tutti a partecipare numerosi a Bologna per una sanità pubblica migliore.
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